Storia Bielorussia
Le origini della Bielorussia, o Russia Bianca, risalgono all'era paleolitica ed anticamente il territorio era occupato da popolazioni di origine slava. Il piccolo Stato, sito tra grandi potenze come quella russa e polacca, fu per secoli terra di conquista, mira dell'Impero mongolo e degli Stati confinanti.
La storia ci tramanda lo splendore conseguito dalla Bielorussia sotto il regno di Vceslav Charodey, nel corso del XI secolo, e successivamente l'unione con la Lituania, con la creazione di un Principato assai attivo, tanto dal punto di vista economico che culturale.
Anche la Polonia fu un ottimo alleato della Russia Bianca, prima nella guerra contro l'ordine teutonico di inizio Quattrocento ed in seguito con la creazione di un vero e proprio stato federale in risposta alla difficile situazione venutasi a creare con lo Zar Ivan il Terribile. Nel Cinquecento le truppe del celebre Imperatore russo devastarono, infatti, molte città bielorusse, seminando morte tra la popolazione locale, e l'unione con la Polonia riuscì a raggiungere l'ambizioso obiettivo di salvaguardare l'indipendenza, perlomeno per qualche decennio.
Nel corso del XVII secolo la difficile situazione della nazione, dilaniata da guerre religiose e provata dalla crisi economica, favorì la conquista dal parte del potente Impero di Mosca. Nonostante le ricorrenti rivolte popolari, e l'energica azione di parte della nobiltà bielorussa, la nazione non riuscì a riconquistare l'indipendenza dalla Russia, nemmeno in seguito alle due guerre mondiali del secolo scorso.
Nel 1918 la Bielorussia, occupata dall'esercito tedesco, dichiarò la propria indipendenza dall'Impero, ma la vittoria degli indipendentisti fu fugace: in breve tempo l'Armata Rossa ripristinò l'antico ordine.
I moti patriottici non si placarono, ottenendo anche alcune vittorie, ma la seconda guerra mondiale lasciò una terribile eredità al popolo della Russia Bianca. La maggior parte delle città subirono profonde devastazioni, basti citare che la capitale Minsk venne quasi rasa al suolo, e un gran numero di abitanti venne ucciso.
Lentamente le città ripresero a vivere, superando anche diverse calamità, tra le quali il disastro del Chernobyl del 1986. Molti di noi ricordano perfettamente le immagini della devastazione causata dalla centrale nucleare posta lungo il confine tra le Bielorussia e l'Ucraina, una tragedia che ha causato 65 morti nell'immediato, ma nel medio e lungo periodo ha compromesso la salute di migliaia di persone.
Dalla tragedia è nata anche una proficua partecipazione mondiale ed in merito desideriamo ricordiare il pregevole contributo di molte famiglie italiane che tuttora ospitano i bambini bielorussi durante alcuni mesi dell'anno per aiutarli a superare l'immane tragedia.
La storia più recente della Bielorussia è contrassegnata dal raggiungimento dell'indipendenza nel luglio del 1990, in seguito al crollo del regime sovietico. Attualmente la Repubblica è tra le nazioni che hanno dato vita alla Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), nata sul suolo bielorusso, precisamente a Brest, ed avente come sede ufficiale Minsk, la capitale della Russia Bianca.